Approcci alla Dea Ambrata, la Poesia: la riflessione di ALFREDO PÉREZ ALENCART

Comincerò col dire che la Poesia è una lezione di Vita e una zattera di salvataggio per lo Spirito di ogni essere umano inserito in un mondo materialista dove non esiste un’unica ricetta affidabile contro il disagio esistenziale. La poesia (una buona poesia, intendo) è possibile che non risolva nulla, ma offre il suo impulso ai dubbi e alle certezze, alle gioie e alle afflizioni, ai desideri e alle altre contingenze che assediano l’io e convivono con il sé di ognuno di noi.

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6 poesie inedite di DANTE MAFFIA tradotte in albanese e spagnolo.

Dante Maffia non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di una delle voci liriche più significative della poesia contemporanea a cavallo fra il Novecento e il nuovo millennio ed è, anzi, opinione radicata e diffusa tra gli storici e i critici della letteratura, che si tratti del più grande poeta italiano vivente, affermazione sostenuta e condivisa, tra gli altri, da Dario Bellezza, Leonardo Sciascia, Maria Marcone, Giuliano Manacorda, Claudio Magris. Lo dimostrano anche le tante traduzioni all’estero dei suoi libri e le tesi di laurea sulla sua produzione assegnate da Università prestigiose come la Sapienza di Roma, Tor Vergata, Napoli, Salerno, Cosenza, Siena, Pavia, Ginevra, oltre che i premi ricevuti, tra cui il “Corrado Alvaro”, il “Giacomo Matteotti” e lo “Stresa”.

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“Nel tinello del conclave”: La ricerca del dubbio e della verità nell’opera di ANTONIO ROTONDO

Antonio Rotondo non si accontenta di una visione consolatoria della fede, né di un lirismo che nasconda la realtà dolorosa dell’esistenza. La sua scrittura è rigorosa, intensa, tagliente. Non cerca il risalto estetico del verso, ma il suo valore essenziale, la sua capacità di interrogare, di disorientare, di scuotere. In questo, la sua poesia mi ricorda quella di Rainer Maria Rilke, che scriveva: «La fede è una paura che si afferma contro la solitudine dell’uomo, ma non è mai completamente sicura di sé stessa».

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MARIA ANTONELLA D’AGOSTINO legge “Forbici, incenso e canfora” di LU MIN

Tre racconti dal sapore antico che rivelano la caducità dell’uomo: un sarto prigioniero della sua omosessualità celata; un eremita e monaco laico sconvolto dall’intromissione di una disadattata; un vecchio che programma il proprio funerale. Forbici, incenso e canfora: tre simboli che rappresentano in successione la carnalità, la spiritualità e la precarietà dell’uomo.

Nella quarta di copertina si legge: … tre simboli che rappresentano in successione la carnalità, la spiritualità e la precarietà dell’uomo.

Ho iniziato la lettura del libro con in mente questa precisa classificazione, ma ho trovato molto di più: una stretta connessione tra il simbolismo dei racconti e il ciclo vitale.

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MICHELE MIANO legge “Oltre il velo del mondo” di PASQUALE CIBOBBO

In un mondo che corre senza sosta, dove il progresso spesso brucia i ponti verso ciò che è essenziale, questa raccolta è un invito a tornare all’origine del sentire.
Oltre il velo del Mondo nasce dal desiderio di dare voce a ciò che non urla, ma vibra nel cuore: l’amore che resiste al tempo, la fede che non chiede prove, la spiritualità che si nutre di gesti semplici, la fiducia che si rinnova nonostante tutto.

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3 poesie di ANTONIO COLINAS (Spagna)

Antonio Colinas è una personalità di spicco nel panorama della letteratura spagnola contemporanea. Raffinato intellettuale, è poeta, saggista, romanziere e traduttore spagnolo nato a La Bañeza nel 1946 e membro della Generazione del ’70. In Italia è stato professore, lettore a Milano e a Bergamo negli anni Settanta, studioso e traduttore dall’italiano, nonché premio internazionale Carlo Betocchi proprio per questa sua attività.

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